Non siamo uguali agli altri, ma se si riesce a superare la frustrazione di sentirsi diversi, allora si può guardare alla malattia con più indulgenza.
Da un mondo in bianco e nero nel quale ero sprofondata, dove pensavo che mi sarei alimentata per il resto della vita di cibi poco invitanti e in cui non avrei più provato la gioia di cucinare, decido di darmi una chance e, seppur timidamente, mi rimetto ai fornelli.
Giorno dopo giorno, esplorando il mondo degli alimenti per celiaci spesso così difficili da lavorare, recupero la voglia di cucinare cibi saporiti e succulenti, ma la sfida più grande diventa quella di avvicinarmi sempre di più al gusto dei cibi “tradizionali” per poter di nuovo rimettere a tavola i miei amici come in passato senza impazzire con menù diversificati.